Le persone anziane rappresentano una risorsa presente e viva in una società spesso distratta che, a volte, resta sorda alla esigenze espresse. Oggi quella società riprende e rivaluta il rapporto con chi ha contribuito a crearla e che ora può e deve essere messo in grado di contribuire a determinare il futuro e la crescita.

L’Ambito sociale e quello socio-sanitario si confrontano, in un trend che si mantiene costante ormai da un numero significativo di anni, con un invecchiamento sensibile della popolazione. Se negli anni cinquanta quasi la metà della popolazione italiana aveva un’età compresa fra gli zero ed i trent’anni, negli anni duemila la maggior parte della popolazione aveva tra i trenta ed i quarantacinque anni. Nel 2025 si prevede lo spostamento progressivo di tale curva verso una punta compresa tra i quarantacinque ed i sessanta anni, fino ad arrivare ad una previsione per il 2050 in cui la maggior parte della popolazione avrà un’età la cui media si avvicina ai settantacinque anni. Questo dato si interseca con le evidenze della crisi economica dell’ultimo triennio: sempre più individui e famiglie si trovano a fronteggiare problematiche legate alla perdita del lavoro, alle ricadute di ciò sulla sostenibilità delle spese relative alla casa, alla cura di familiari anziani, disabili e in generale all’accudimento di persone fragili.

Appare perciò prevedibile un’esigenza crescente di risorse economiche e servizi nell’area della fragilità legata alla popolazione anziana. Contemporaneamente, i tagli alla spesa pubblica e le politiche di controllo del debito portano invece ad una contrazione delle risorse disponibili per il settore sociale e socio-sanitario.

 

Lo scopo dell'Area Anziani è quello di valorizzare e sostenere le responsabilità familiari, relativamente ai diritti delle persone anziane, in particolare quelle non autosufficienti, garantendo la continuità dei servizi attivati nonché il loro potenziamento.

Servizi programmati i nell’ambito dell' Area:

  1. Servizi domiciliari per le persone anziane e telesoccorso
  2. Regolamento Attività Socialmente Utili per gli anziani
  3. Centri diurni polifunzionali per le persone anziane
  4. Soggiorno Climatico

Pagina illustrativa del Programma Regionale di assegni di cura per disabili gravissimi e gravi.

Descrizione
L’assegno di cura è un contributo economico destinato alla persona con disabilità grave con gravissima disabilità acquisita. Può essere erogato direttamente alla persona disabile, alla sua famiglia o ad altre persone che si incaricano dell’assistenza. L’assegno di cura è alternativo all’inserimento in una struttura residenziale e permette alla persona con disabilità di rimanere nel proprio contesto sociale e affettivo e di condurre una vita il più possibile indipendente.
L’assegno di cura viene erogato dopo la valutazione dell’assistente sociale e la visita di operatori sociali e sanitari che elaborano un piano di assistenza personalizzato.
L’assegno non è un contributo economico a domanda ma un’opportunità di intervento della rete dei servizi. Il cittadino non deve pertanto presentare una domanda di contributo, ma segnalare ai Servizi sociali del proprio territorio (Comune di residenza) le proprie necessità di aiuto.
Rivolgersi all’assistente sociale del proprio Comune, al Servizio disabili dell’Azienda Asl di residenza, o presso il punto unico di accesso alle cure domiciliari del Distretto dell’Azienda Asl.

ISEE

È possibile a tal fine utilizzare il modello ISEE per prestazioni sociali agevolate in ambito sociale e sociosanitario.

La condizione economica dell’anziano viene rivalutata periodicamente in relazione all'indice ISTAT dei prezzi al consumo.

Per l’erogazione dell’assegno di cura per persone con disabilità gravissime, non è prevista alcuna soglia ISEE.

Per i disabili gravi, l’assegno di cura prevede due diversi importi giornalieri, che variano in relazione alla patologia, all'intensità del carico assistenziale e all’eventuale presenza di ulteriori interventi e/o servizi socioassistenziali di rilievo sanitario che vengono contestualmente garantiti.

Per le persone in situazione di gravissimo handicap acquisito e con totale non autosufficienza, assistite dalla rete dell’assistenza territoriale a domicilio, sono invece previsti altri due livelli di assegno, destinato alle persone che, oltre ad una situazione di gravissima disabilità, presentano ulteriori bisogni di particolare intensità assistenziale distribuiti nel corso delle 24 ore (ventilazione artificiale, frequenti aspirazioni del cavo orale, presenza di catetere venoso centrale con necessità di infusione continua, 4 o più alzate dal letto alla carrozzina ogni giorno eseguite dai familiari).

 

In allegato la documentazione di interesse.

 

QUALE SUPPORTO OFFRE UN CENTRO ANTIVIOLENZA?

 

Un centro di accoglienza svolge le seguenti attività:

 

Accoglienza telefonica

Colloqui individuali

Ospitalità in case rifugio

Ospitalità di secondo livello

Supporto ai minori vittime di violenza diretta o assistita

Assistenza/consulenza legale

Consulenza psicologica

Attività di sensibilizzazione e prevenzione

Orientamento e accompagnamento al lavoro e all’educazione

Costruzione di tavoli locali, reti regionali, nazionali e internazionali

Raccolta dati

Ricerca

Formazione rivolta a operatori/trici socio-sanitari, del mondo giudiziario e delle Forze dell’ordine

Gruppi di sostegno

 

VALORI, PRINCIPI E POLITICHE

 

I Centri Antiviolenza condividono i seguenti principi:

 

L’importanza della centralità del punto di vista della donna vittima di violenza nella ricerca di soluzioni e risposte al suo problema.

Il processo di empowerment (rafforzamento) delle donne al fine di riguadagnare potere e controllo sulle proprie vite.

Il valore per le donne vittime di condividere la stessa esperienza con altre donne in situazioni simili.

L’impegno a rispondere ai bisogni dei figli e delle figlie delle donne che hanno subito violenza, e quindi a riconoscere anch’essi vittime della violenza maschile.

 

LE PAROLE CHIAVE:

 

auto-aiuto: donne che si sostengono a vicenda e trovano soluzioni per lottare contro la violenza maschile.

auto-determinazione: riacquisire autostima, riappropriarsi della propria vita e di tutte le risorse per rendersi indipendente dal controllo del partner.

empowerment: “rafforzarsi”, riguadagnare forza personale, emotiva e psicologica per lasciare il violento o cambiare una relazione impari, se si decide di “restare con lui”. Diventare capaci di aiutarsi l’una con l’altra e motivarsi nella scelta di vivere una vita senza violenza.

segretezza e antidiscriminazione: ogni donna viene accolta nel massimo rispetto della segretezza senza distinzione di età, ceto sociale, culturale, etnica o professionale.

gratuità: i servizi offerti dai centri Antiviolenza sono generalmente gratuiti.

 

 

Visita le pagine specifiche dei servizi per il dettaglio dei servizi.

Centro Antiviolenza "Mai Più"

Discriminazioni di genere-molestie-molestie sessuali

Guida sulle “Discriminazioni di genere, molestie e molestie sessuali. Come riconoscerle e come difendersi”

Si riporta l’introduzione alla Guida a cura della Dott.ssa Domenica Marianna Lomazzo, Consigliera di Parità della Regione Campania.

"L’uguaglianza senza discriminazione di sesso è un principio che, anche se lentamente, sta divenendo patrimonio culturale della nostra società. Inoltre, l’attuale sistema normativo di tutela dei principi costituzionali di non discriminazioni e di parità delle opportunità e di trattamento tra uomini e donne testimonia, con sempre maggiore evidenza, un fondamentale mutamento di prospettiva nella considerazione delle problematiche femminili e delle diversità in genere.

Nonostante ciò, le donne continuano a rappresentare, in larga misura, la parte della nostra società che continua a subire i danni ed i disagi derivanti dal precariato, dalla disoccupazione, dalle disparità di carriera e di retribuzione (anche a fronte di uguale lavoro), dalla mancanza dei servizi assistenziali, dalla carenza di strutture a supporto della famiglia e dei bambini. Persiste, inoltre, il dato della loro ancora esigua presenza nelle Istituzioni e nei luoghi decisionali.

Una triste realtà, quindi, che registra la precaria esigibilità dei diritti conquistati dalle donne e che richiede che le politiche di genere debbano essere affrontate con la dovuta maggiore incisività, dagli attori deputati per realizzare una sostanziale parità di opportunità tra tutti i cittadini in tutti gli ambiti della nostra società e, soprattutto nel mondo del lavoro. La necessaria rimozione, sancita giuridicamente, dei persistenti ostacoli culturali ed un nuovo e necessario modello di organizzazione sociale in grado di promuovere e valorizzare i saperi, le intelligenze, le competenze e le passioni delle donne e, quindi, la concretizzazione del principio costituzionale dell’uguaglianza formale tra i sessi si devono necessariamente tradurre sia nell’utilizzo di ulteriori azioni positive finalizzate all’inserimento delle donne nei settori dove debole è la loro presenza e difficile il loro inserimento sia in azioni e strumenti volti a tutelare la loro dignità e l’inviolabilità della loro soggettività ma anche in una più efficace rivoluzione culturale, in un abbattimento delle barriere, dei pregiudizi e delle ironie che ancora permangono in troppi ambienti ed in larghissimi strati della nostra società attorno alle tematiche delle pari opportunità.

Per realizzare ciò, è necessario combinare tutti gli strumenti disponibili (compresa un’efficace attuazione della legislazione vigente in materia) prevedendo l’attiva partecipazione delle parti sociali e delle istituzioni nello studio e nella realizzazione di precisi interventi che, da un lato, favoriscano l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro e, dall’altro, siano in grado di arginare ogni forma di discriminazione. Gli strumenti giuridici, oggi a disposizione, sicuramente sono più incisivi, ma risulta essere ancora lungo il percorso sul piano culturale e politico per assicurare pari opportunità tra uomini e donne e, soprattutto, la consapevolezza che l’integrità psicofisica, il rispetto della dignità e dell’autodeterminazione delle donne sono valori inviolabili, diritti fondamentali universali.

Nella brevissima guida, consultabile in allegato (e disponibile anche sul sito della Regione Campania), in quanto Consigliera di Parità che, quotidianamente, registra il gender gap in tutti gli ambiti della società e, soprattutto, nel mondo del lavoro, e quale authority, a presidio, per conto delle Stato, del principio costituzionale antidiscriminatorio, ho cercato di sistematizzare, semplificare e rendere accessibili a chiunque i provvedimenti normativi in materia di tutela contro le discriminazioni nelle loro molteplici declinazioni (molestie, molestie sessuali, mobbing). La finalità consiste nel rispondere anzitutto alle esigenze di informazione delle donne e degli uomini che hanno bisogno di aiuto perché vittime di discriminazioni, ma anche, per informare, qualora ve ne fosse bisogno, chiunque operi in ambiti interessati alla lotta contro le discriminazioni, sulle tutele giuridiche previste nel nostro ordinamento e sugli strumenti utilizzabili per contrastare i fenomeni discriminatori.

Le tematiche affrontate nella guida saranno anche oggetto di riflessioni ed approfondimenti in eventi e giornate seminariali che saranno organizzati nel territorio campano ed a richiesta di tutte le Istituzioni e parti sociali interessate."

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